Leggere non serve

 

Parliamoci chiaro ragazzi, leggere non serve, leggere sviluppa un senso critico inutile nella vita di tutti i giorni;  se noi leggessimo correremmo il rischio di imparare a ragionare con la nostra testa, cosa che sappiamo tutti essere quasi una vergogna oggigiorno. Chi mai sprecherebbe anche soli venti minuti della propria giornata con dei pezzi di carta davanti alla faccia,  quando possiamo scoprire l’ultima tendenza del momento (e che fra un momento sarà dimenticata) che ci viene suggerita dalla celebrità dei quindici minuti di fama del  cellulare?

Magari se leggessimo potremmo anche farci un’idea personale su quello che ci circonda,  sfuggendo alle sottane delle declamate opinioni comuni che siamo abituati a seguire, e anche a difenderle a spada tratta, senza sentire argomentazioni, solo caricando a testa basta come i muli che finiamo per diventare…Un altro pericolo della lettura è sviluppare una visione di insieme, che ci impedisca di bloccarci su un singolo dettaglio nella vita di tutti i giorni rischiando addirittura di imparare a risolvere i nostri piccoli problemi con una visione di insieme. È infatti risaputo che nessuno ha mai imparato niente leggendo.

Eppure qualche folle potrebbe dire che leggendo e scoprendo i punti di vista dei vari personaggi, trovando quello che più ci sembra giusto o quello che più si avvicina al nostro,  potremmo con il tempo sviluppare un senso critico ed, esagerando, anche della sana curiosità per i punti di vista altrui. Leggere ci renderebbe più tolleranti e coscienti degli altri, più capaci di mantenere viva una conversazione, perché saremmo in grado di esprimerci e di spiegarci:  poiché non solo impareremmo sempre espressioni nuove, ma eviteremo di dimenticare quelle che non utilizziamo di frequente.  Leggere il libro “Costruire una zattera” mentre si è su un’isola deserta, di sicuro sarebbe utile, ma visto che non è una situazione quotidiana, anche altri libri possono aiutarci nella vita.

 Lo sapevate che i vichinghi non avevano i classici elmi con le corna e che tenevano molto all’igiene? Beh, io l’ho letto in un libro. Se i nostri insegnanti ci obbligano a leggere libri scritti parecchi decenni fa, forse questi contengono un messaggio umano, utile e attuale ancora oggi.

 I libri che leggiamo, bene o male ci cambiano e sono una riserva enorme di tutti quei pregi e quei difetti tipicamente umani che rendono interessanti sia uomini che libri. Io sono quello che sono anche grazie ai libri:  i libri creano il tuo bagaglio culturale, emotivo ma soprattutto sociale.  Alcuni libri, sanno trasmetterti più di altri, non per questo sono migliori ma solo diversi; non dipende dal libro, ma da noi: per questo dico che ogni cosa voi leggiate, vada essa dal “Paradiso perduto” di Milton al libro “Bau bau: i cani che passione”, la lettura, qualsiasi lettura, ci cambia e ci migliora.

Ebbe a dire una volta Flaubert:  “Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o come gli ambiziosi, per istruirvi. Leggete per vivere”.

 

La lettura, veramente, ci fa vivere infinite vite, tutte diverse, la cui unica limitazione è la nostra fantasia.(scusate l’ironia, ma per me è una passione).                                                                                            Michele Cencia 5B Mecc